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Informazioni, curiosità ed approfondimenti dal mondo della Sanità
- Il metodo Covid 19 Antigen Rapid test è un test rapido per il riconoscimento dell’antigene del Sars Cov 2 virus nella fase acuta dell’infezione.
- Consente un rilevamento del Virus molto precoce (24/48 ore dopo aver contratto l’infezione).
- Il test rapido ad Antigene, è di facile attuazione e di veloce lettura, ma non è assolutamente da intendersi autodiagnostico ma solo per uso professionale in quanto sia il prelievo del campione per via tampone nasofaringeo che la valutazione dei risultati vanno sempre svolti da professionisti del settore medico.
TEMPI DI REFERTAZIONE e RISULTATI
Per la realizzazione del referto si stima un tempo di attesa di circa 20 minuti.
• Esito negativo: indica che il paziente verosimilmente non ha contratto l’infezione da virus SARS-CoV-2, ma non si esclude l’infezione da Covid 19 in quanto la carica virale presente nel campione potrebbe risultare inferiore al limite di rilevabilità’ del test.
• Esito positivo: indica che il paziente ha verosimilmente contratto l’infezione da SARS-CoV-2 e occorre un successivo Test Molecolare di conferma. Qualora il cliente risulti positivo al test antigenico, avrà l’obbligo di: o porsi in immediato isolamento domiciliare, rispettando le norme legate al distanziamento sociale anche all’interno della propria abitazione, fino alla comunicazione del referto del test molecolare di conferma; o comunicare al proprio MMG/PLS (medico di medicine generale o pediatra di libera scelta) della presenza di antigene del virus SARS-CoV-2.
COSTI E PRENOTAZIONE
Il Tampone Covid 19 Antigen Rapid Test ha un costo di 25,00 euro e la prenotazione telefonica è obbligatoria ai fini organizzativi in sicurezza.
- E' più di anno che ci occupiamo di questo argomento "tabù", cioè la riabilitazione del pavimento pelvico con la nostra specialist Dott.ssa Paola Cascione De Raho.
- La riabilitazione del pavimento pelvico è lo strumento principale dell'approccio conservativo non solo per il trattamento dell'incontinenza urinaria, ma per tutte quelle disfunzioni del pavimento pelvico di natura ginecologica, andrologica, coloproctologica e algologica. Consiste in un insieme di tecniche riabilitative allo scopo di rafforzare i muscoli volontari del pavimento pelvico per prevenire e trattare le alterazioni a carico delle strutture contenute nella cavità pelvica.
- Le strutture contenute nella cavità pelvica sono sostenute da un pavimento muscolare molto robusto formato essenzialmente da fibre toniche e fibre fasiche.
Il pavimento pelvico muscolare che occupa l'apertura a forma di rombo si chiama Perineo.
Il muscolo principale è costituito dall'elevatore dell'ano che a sua volta è formato da: pubo-coccigeo, pubo-rettale e ileo-coccigeo e che ha la principale funzione di sostenere gli organi pelvici e contribuire alla continenza urinaria.
I sintomi e le condizioni che costituiscono una indicazione alla Riabilitazione del Pavimento Pelvico sono sinteticamente:
sintomi del tratto urinario: incontinenza urinaria da sforzo, urgenza e mista
disturbi della minzione
prolasso degli organi pelvici
disfunzioni sessuali (vaginismo, vulvodinia, dispareunia, disfunzione erettile)
dolore pelvico
dolore pelvico cronico
disfunzioni ano-rettali (incontinenza fecale)
pre-post parto
pre-post chirurgia ginecologica
Il programma di riabilitazione deve essere preceduto da una attenta valutazione a partire dall'accertamento che può risultare difficile poiché i disturbi che interessano il pavimento pelvico possono causare forte imbarazzo e il paziente non sempre è disposto a riferire i propri sintomi poiché coinvolgono la sfera più intima della persona, per questo è necessario un approccio relazionale che metta in condizione la persona di potersi fidare e di potersi sentire a proprio agio.
Gli altri principali strumenti diagnostici sono:
Flussimetria con residuo post-minzionale, stress test per valutare la fuga di urina a seguito di tosse
Half-way System secondo Baden-Walker per valutare il prolasso degli organi pelvici, test del muscolo pubo-coccigeo (PCT)
PAD test o test del pannolino.
Quest'ultimo è un metodo standardizzato per quantificare la perdita involontaria di urina.
I principali obiettivi sono:
favorire il recupero di forza, resistenza, tono e trofismo muscolare
ridurre o eliminare sintomi dolorosi
inibire l'attività vescicale nel caso di urgenza.
È particolarmente indicata in caso di incontinenza da sforzo, da urgenza, mista, sindrome della vescica iperattiva, dolore pelvico.
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CELIACHIA ED OSTEOPOROSI
Le persone con morbo celiaco hanno un rischio maggiore di osteoporosi e di fratture.
La Celiachia rappresenta una delle cause di perdita di massa ossea e alterato metabolismo minerale, con una prevalenza che va dal 40% al 70% nella popolazione generale, in cui possono giocare un ruolo anche altri fattori come la menopausa, disturbi endocrini, l’età , il fumo.
In una recente metanalisi [Ganji et al. – Nutrition Journal 2019], è stata analizzata una popolazione adulta (maschi e donne in premenopausa), escludendo i fattori di rischio descritti in precedenza, con una prevalenza comunque elevata di perdita di massa ossea, riscontrando osteopenia in un 40% dei casi, ed osteoporosi in un 15% circa dei casi.
Nelle nuove diagnosi di celiachia, in soggetti con almeno 18 anni, come pure nei soggetti adulti che abbiano ricevuto una diagnosi di malattia celiaca molti anni prima, sarebbe opportuno integrare i normali esami di routine eseguiti per la diagnosi con i dosaggi di calcio, fosforo, fosfatasi alcalina e paratormone e con l’ esame MOC del femore e della colonna
Senza il test diagnostico NON è possibile conoscere lo stato di salute delle proprie ossa, e poter, quindi, intervenire in tempo utile.
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Da oggi è possibile valutare la densità ossea alle Vertebre e al Femore senza l’utilizzo di raggi-X, attraverso un semplice esame ecografico che consentirà al clinico di prescrivere la terapia opportuna, aumentando l’assunzione di vitamina D e di calcio se necessario, per prevenire la patologia.